A cura di: Flavio Lassandro, Dott. in Scienze Motorie, Chinesiologo Spec.zzato in Posturologia, Armonizzatore Muscolare Metodo Bertelè, praticante da anni di Yoga e Meditazione
In questo periodo storico stiamo assistendo alla diatriba tra professionisti del settore e insegnanti di discipline olistiche sul cosa sia più opportuno per risolvere definitivamente il male del secolo: il mal di schiena!
Essendo, sia un professionista chinesiologo che praticante di discipline olistiche, mi vien da sorridere su tali “ lotte di potere”.
Ricordando che l’uomo non è solo struttura ma un insieme di corpo/mente/emozioni/spiritualità, credo sia importante valutare questo disturbo considerando tale principio olistico.
Il mal di schiena non ha un’eziologia univoca, le cause possono essere molteplici: il bravo professionista dovrebbe ritrovare il “filo d’arianna” per risalire pian piano all’origine.
A livello professionale, non considerando quelle terapie mediche/farmacologiche, esistono vari metodi che favoriscono la guarigione attraverso esercizi antalgici, posturali, alcuni puramente meccanici ( Mckenzie..) rispetto ad altri globali ( Back School, mezieres, Bertelè...); tra le discipline olistiche consapevoli possiamo citare le più importanti quali: Feldenkrais, Antiginnastica, Tai chi e..Yoga e Meditazione.
Quindi....qual’è l’attività migliore da proporre?
Partiamo dall’aspetto professionale:
Pro: il Chinesiologo ( dott. in scienze motorie), Fisioterapista, Osteopata sono i professionisti che lavorano individualmente con il cliente/paziente; Instaurano un rapporto empatico professionale che sta alla base di qualsiasi processo relazionale; lavorando ad personam, dovrebbero conoscere lo stato iniziale del soggetto attraverso una corretta valutazione chinesiologica-posturologica- posturale; possono quindi intraprendere un percorso rieducativo in base alle esigenze cangianti del cliente.
Contro: Molto spesso, alcuni, considerano il cliente come un oggetto privo di vissuti emozionali simili ad una macchina..e limitano l’intervento ad un mero percorso meccanico; non considerano che dopo aver dato degli stimoli al sistema, lo stesso avrebbe bisogno di metabolizzarli attraverso un lavoro di conspevolezza.
Aspetto discipline olistiche:
Pro: tali discipline sono importanti proprio per lavorare su quell’aspetto, spesso dimenticato, della consapevolezza somatica/emozionale/spirituale; lo yoga, in particolare, lavora con molti benefici anche sull’aspetto corporeo attraverso l’allungamento muscolare con l’aiuto del respiro ( diaframma spesso bloccato nei mal di schiena)
Contro: spesso gli insegnanti possono subire la sindrome del “ supereroe”, considerandosi quasi dei guaritori che, attraverso la disciplina insegnata, possono risolvere qualsiasi problema: su questo aspetto vorrei fare delle precisazioni importanti:
Lo yoga è una disciplina antichissima che nasce con l’obiettivo, non di risolvere i problemi posturali ma, di “risvegliare” la kundalini ( energia assopita posta alla base del sacro) e farla muovere verso l’alto con l’obiettivo “ spirituale” di connettersi al Divino: credo che questo obiettivo non debba essere dimenticato!
Le discipline olistiche, nella maggior parte dei casi, si praticano in gruppo: ricordo che ogni persona è diversa dall’altra, un gruppo non potrà mai essere omogeneo, ne consegue che un mal di schiena non è mai uguale, per natura eziologica, ad un altro! Quindi, se tali discipline aiutano ad alleviare tensioni, è anche vero che potrebbero peggiorare o far insorgere situazioni dolorose a dei corpi inconsapevoli.
Soprattutto in occidente, queste discipline si sono trasformate in mode dai nomi più fantasiosi ( power yoga, acro yoga, dance yoga, beer yoga!....): si scimmiottano sequenze yoga a ritmo di musica invocando Dei indù senza alcun senso logico, dimenticando il vero senso dello yoga.
CONCLUSIONI: LA VERITA’ STA NEL MEZZO!
Credo sia importante scindere e, allo stesso tempo unire le due cose attraverso una sinergia multiprofessionale.
Se da un lato i professionisti hanno l’obbligo di lavorare sulla loro persona, sulla loro consapevolezza, sull’empatia ( altrimenti cosa trasmettono ai loro clienti/pazienti?), è anche vero che gli insegnanti dovrebbero studiare di più ( e non limitarsi ai corsetti di qualche weekend) e lasciare spazio per casi particolari ai professionisti del settore.
SOLUZIONE
Una struttura ideale in cui cooperano professionisti ( chinesiologo, osteopata, posturologo..)che lavorano sulla Postura a 360° e insegnanti di attività consapevoli ( Yoga e meditazione, tai chi, feldenkrais...): i primi danno input al sistema per un’autoguarigione, i secondi aiutano a metabolizzare tali stimoli attraverso un lavoro di consapevolezza rispettando i vari livelli di ognuno.
Quindi se entrate in un centro e vi prospettano uno yoga posturale o una ginnastica posturale condotta da persone qualificate attraverso un corsetto da weekend...sapete cosa fare!
Namaskar
Flavio
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